Questa non è una storia qualunque.
È una storia di caduta e di rinascita.
È una storia vera.
Per anni ho lavorato senza sosta, convinto che fosse normale. Poi, accade qualcosa di straordinario, e mi fermai. Nel silenzio che seguì, compresi che la mia vita non mi apparteneva e che era giunto il momento di cambiare. Condivido questa storia perché è quella che avrei voluto leggere allora, quando barcollavo nel vuoto, senza guida né risposte.
Questo è il Capitolo 3. Qui puoi cominciare il cammino dall’inizio.
Il Risveglio fu,
senza alcun dubbio,
l’esperienza più sconvolgente
della mia vita.
(Ti consiglio di leggere questo capitolo ascoltando Fyrsta di Ólafur Arnalds, qui sopra)
Il Risveglio arrivò come un fulmine, la mattina dell’equinozio di primavera di tre anni fa. Fu un’esperienza intensa, che coinvolse tutti i sensi. Ricevetti messaggi chiari, inequivocabili, e nuove consapevolezze, simili a quelle che emergono in un viaggio psichedelico.
Tuttavia, quell’esperienza fu diversa da quella dei viaggi psiconautici.
Non avevo assunto alcuna droga. Nessuna sostanza che alterasse i sensi. Fu un evento spontaneo, accaduto una mattina presto. Durò pochi minuti, fece il suo lavoro, e come arrivò, svanì.
Dopo il tumulto, il dolore, lo strappo che mi aveva dilaniato, rientrai dolcemente in me stesso, come una goccia d’acqua che si posa su una superficie liscia e si riassorbe nel tutto. Non ci fu resistenza né lotta, solo un dolce ritorno.
Quando la visione che venne durante il Risveglio se ne andò, non sentii il bisogno alzarmi, parlare, gridare, o raccontare al mondo ciò che era accaduto. Girai semplicemente lo sguardo a sinistra, verso la finestra, e sentii un suono. Un suono così dolce, così aggraziato e armonioso, che rimasi estasiato.
Era il cinguettio di un uccellino, che cantava alle prime luci del mattino.
Da qualche mese vivevo in una casa di campagna, nascosta in una piccola isola del mediterraneo, dove il tempo sembrava essersi fermato a un secolo fa, eppure non avevo mai notato il cantare degli uccelli la mattina.
Lo ascoltai con attenzione,
con orecchie diverse, come
se lo udissi per la prima volta.
Era il suono più bello
che avessi mai conosciuto.
La bellezza e la purezza
di quella vibrazioni
mi scosse nel profondo,
e senza opporre resistenza,
iniziai a piangere di gioia.
Con il volto pieno di lacrime, sentii una felicità dirompente che mi pervadeva il corpo. A bocca aperta, incredulo, spostai lo sguardo un po’ più in là e vidi un’altra cosa che mi rapì il fiato.
Era la luce del sole, che illuminava le foglie di un albero, il cui ramo si faceva strada verso il vetro della finestra, come se si stesse avvicinando per salutarmi. Quei raggi di luce, così dolci eppur forti, accarezzavano delicatamente le foglie e le facevano risplendere. Vidi il verde della natura luccicare in una varietà di sfumature caleidoscopiche.
Qualcosa che i miei occhi antichi, offuscati dall’abitudine, avevano dato per scontato per anni, ora brillava di vita—fluido, luminoso, un miracolo silenzioso che si svelava davanti a me.
Con un gemito, il fiato mi si spezzò, incapace di contenere dentro di me tanta bellezza. Sentii il cuore colmarsi di emozioni fino a salire alla gola; poi riprese a battere, lento e potente, senza fretta, sicuro del suo ritmo.
Sentii un brivido attraversarmi il corpo, partendo dalla testa e scivolando giù lungo la spina dorsale, espandendosi come un’onda per tutto il corpo. Dietro al collo, i capelli si rizzarono, scossi da un vento invisibile, mentre il fremito si diffondeva.
Le braccia si distesero lievemente, come ali che trovano il loro spazio nel cielo. Le gambe ebbero un sussulto, leggere, sollevate da una forza impalpabile. La schiena, infine, si dissolse nell’aria, il confine tra il mio corpo e il mondo svanì in un unico respiro.
E poi, come un’esalazione profonda, tutto si aprì. Sentii un rilassamento totale, assoluto. Alla fine, fui colmato da una beatitudine infinita.
Capii che la felicità non dipende da grandi eventi, da scoperte incredibili o dal raggiungere obiettivi. Il senso di calma e soddisfazione, di felicità estatica, che tanto avevo ricercato in passato, era disponibile in qualunque momento.
Un semplice raggio di sole era sufficiente.
Bastava prestare attenzione.
Il viaggio continuerà la prossima settimana. Qui trovi i capitoli precedenti:
Ciao Federico! anche io un certo giorno mi sono svegliata, e mi sono accorta che non avevo vissuto per anni...trascinata nel vortice del lavoro, mi ero dimenticata di...vivere! da allora tutto e' cambiato pero', e la mia vita ora e' completamente diversa!
Lo spiega molto bene anche Tolle nel suo libro Il potere di adesso. 🙏